martedì 30 aprile 2013

Chimera

La chimera è quel mostro mitologico composto da varie parti di animali differenti, figlia di Echidna e Tifone (quindi è da qui che deriva il modo di dire "sei di una bellezza divina", trasformato poi in complimento), sorella di Idra, Cerbero e Ortro. 
Dicono di lei: 
"È un leone? È una capra? È un serpente?" 
oppure
"È una capra? È un leone? È un drago?"
Nessuno ai tempi ebbe mai il coraggio di dire "No, è Superman".
In entrambi i casi la sua testa funge da insulto:
- Testa di leone!
- Testa di capra! (ndr. la mia insegnante di musica, alle medie, soleva apostrofare tutta la classe con questo gioioso modo di dire).
Non solo, sputa fuoco dalle fauci (e finché è un leone ok, ma con la testa di capra la vedo una cosa poco credibile) e il suo morso è velenoso. Che c'è di strano? Morde dalla coda!
Ai giorni nostri si dice "inseguire una chimera" perché essa è il simbolo di qualcosa di così irreale e inverosimile che incarna impossibilità di successo. Perché vi parlo di mostri mitologici? Seguitemi.

Tutto parte da una riflessione che ho fatto mentre mi trovavo nell'atto supremo del pensiero: facevo una doccia. Mentre strofinavo mi è venuto da sogghignare al pensiero di tutte le identità che posseggo su internet quando si parla di siti per la ricerca di lavoro; ho tante di quelle facce che mi sento quasi come Argo; ho tante di quelle descrizioni e aggettivi che potrei benissimo incarnare la dea Kalì. La chimera, per quel che mi riguarda, è il lavoro. Non il posto fisso eh, anche due lavoretti non fissi andrebbero bene. Questa chimera è figlia di due divinità: Echidna - la vipera -, chiunque goda nel tuo fallimento, e Tifone, ovvero in primis i tuoi genitori che tengono uno striscione da un lato e in secundis dai tuoi amici. Ma intanto io mi sono trasformata davvero nella dea Kalì: flessibile e creativa, ciononostante affidabile e seria. A volte sottolinei l'uso dei new media, a volte i tuoi studi rigorosi e puntigliosi. Non basta rispettare le scadenze, se riuscissi a fermare il tempo sarei l'impiegata perfetta...
Ci credo che sto diventando schizofrenica. Ho tanti di quei profili su ogni tipo di sito che procacci lavoro che mi chiedo chissà quale di queste identità sia quella schizofrenica.


Risotto con rucola e salsa al vino
Ingredienti:

- 50 grammi di riso
- 250 ml di brodo
- cipolla q.b.
- 3 cucchiai di salsa al vino
- pepe nero q.b.
- rucola

Sì, questa è una ricetta per uno. Ero da sola e ho cucinato solo per me. Li vedo i vostri sguardi eh, tra l'impietosito perché mangio da sola e l'invidioso perché nonostante fossi da sola abbia smosso le chiappotte per cucinare qualcosa di decente. Ma che dico decente? Dignitoso! *risata malefica, buio in sala, una luce su di me*

Foto con prospettive alternative
per mascherare che non so fare le
foto e che se non rimesto si attacca
tutto.
Usate quanta cipolla vi aggradi per la tostatura del riso, aggiungete un goccino di olio se proprio dovete, ma ci terrei a ricordarvi le quantità di burro usate insieme a quella cipolla. Dopo aver tostato il riso a fiamma moderata, siccome non avevo voglia di preparare quella minima quantità di brodo - sporcando così un altro pentolino che avrei dovuto pulire io - ho semplicemente versato l'acqua nel tegame aggiungendo un terzo di dado da cucina.




Dopo un paio di minuti aggiungete la salsa al vino, continuare a mescolare con cura (per trarre maggiore ispirazione potete ascoltare La cura di Franco Battiato).
Nel caso in cui il riso abbia deciso di comportarsi da adolescente, contravvenendo alle mie indicazioni e assorbendo tutto il brodo prima di essere del tutto cotto, ripetete l'operazione dell'acqua, ma con moderazione, perché se ne mettete troppa rischiate di avere riso in brodo o, peggio - che orrore! - di farlo scuocere.
Infine prendete un pugnetto di rucola, tagliatelo grossolanamente e buttatelo nel riso giusto un minuto prima di impiattarlo. Fategli fare compagnia da una spruzzatina di pepe nero e mangiate con gioia e gusto un piatto fratto praticamente con avanzi.


4 commenti:

  1. Brillante, spiritosa e scorrevole...la tua scrittura merita davvero e da adesso in poi ovviamente ti seguo!!!
    bacini,
    Meggy

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  2. troppi complimenti, arrossisco *blush blush*

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  3. quel giorno non avevo voglia di cucinare e alla fine mi sa che ho strafatto :D

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